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Aggiornamenti normativi
L’art. 108, comma 9, d.lgs. n. 36 del 2023 si impone, mediante il principio dell’eterointegrazione,...
L’art. 108, comma 9, d.lgs. n. 36 del 2023 prevede che: “Nell’offerta economica l’operatore indica, a pena di esclusione, i costi della manodopera e gli oneri aziendali per l’adempimento delle disposizioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro eccetto che nelle forniture senza posa in opera e nei servizi di natura intellettuale”. La ricorrente osservava che l’aggiudicataria, nel formulare la propria offerta, si era limitata ad indicare alla lettera a) l’importo totale che richiedeva per l’esecuzione del servizio ed alla lettera b) la stima dei costi aziendali relativi alla salute ed alla sicurezza sui luoghi di lavoro, ma non aveva indicato i costi della manodopera. In dipendenza di tale omissione, secondo la ricorrente l’aggiudicataria doveva essere esclusa in quanto l’art. 108, comma 9, d.lgs. n. 36 del 2023 impone di indicare, a pena di esclusione...
L’art. 108, comma 9, d.lgs. n. 36 del 2023 prevede che: “Nell’offerta economica l’operatore indica, a pena di esclusione, i costi della manodopera e gli oneri aziendali per l’adempimento delle disposizioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro eccetto che nelle forniture senza posa in opera e nei servizi di natura intellettuale”. La ricorrente osservava che l’aggiudicataria, nel formulare la propria offerta, si era limitata ad indicare alla lettera a) l’importo totale che richiedeva per l’esecuzione del servizio ed alla lettera b) la stima dei costi aziendali relativi alla salute ed alla sicurezza sui luoghi di lavoro, ma non aveva indicato i costi della manodopera. In dipendenza di tale omissione, secondo la ricorrente l’aggiudicataria doveva essere esclusa in quanto l’art. 108, comma 9, d.lgs. n. 36 del 2023 impone di indicare, a pena di esclusione...
Provvedimento interdittivo antimafia: aggiudicazione annullata
L'istanza presentata dall'Amministrazione Provinciale di Caserta riguarda una procedura aperta per interventi di adeguamento sismico e messa in sicurezza di un istituto scolastico. La stazione appaltante ha ricevuto un provvedimento interdittivo antimafia nei confronti della società aggiudicataria, ma nessun contratto è stato ancora stipulato. [[CASESTUDY]] Si chiede quale azione intraprendere. Il Consiglio dell'Autorità Nazionale Anticorruzione con la delibera del 26 marzo 2024, n. 159 ha decretato che, in presenza di un provvedimento interdittivo, la stazione appaltante deve annullare l'aggiudicazione anche se è intervenuta dopo l'aggiudicazione stessa. La legge stabilisce che le informazioni antimafia costituiscono motivo di esclusione dalla gara, anche se sono pervenute successivamente. La redazione di TuttoGare PA del 23/04/2024 [[NEWSLETTER]]...
L'istanza presentata dall'Amministrazione Provinciale di Caserta riguarda una procedura aperta per interventi di adeguamento sismico e messa in sicurezza di un istituto scolastico. La stazione appaltante ha ricevuto un provvedimento interdittivo antimafia nei confronti della società aggiudicataria, ma nessun contratto è stato ancora stipulato. [[CASESTUDY]] Si chiede quale azione intraprendere. Il Consiglio dell'Autorità Nazionale Anticorruzione con la delibera del 26 marzo 2024, n. 159 ha decretato che, in presenza di un provvedimento interdittivo, la stazione appaltante deve annullare l'aggiudicazione anche se è intervenuta dopo l'aggiudicazione stessa. La legge stabilisce che le informazioni antimafia costituiscono motivo di esclusione dalla gara, anche se sono pervenute successivamente. La redazione di TuttoGare PA del 23/04/2024 [[NEWSLETTER]]...
MIT: linee guida ministeriali per Collegio Consultivo Tecnico
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 17 aprile 2024 n. 2643, ha risposto al seguente quesito: La stazione appaltante nel 2021 ha approvato proprie linee guida per la costituzione di un CCT obbligatorio, definendo anche i compensi per i componenti del collegio, in misura molto inferiore a quanto previsto nel decreto ministeriale che ha poi approvato le linee guida ex art. 6, comma 8 bis DL 76/2020. A seguito della procedura, il collegio si è costituito nel 2023 Si chiede quale sia la soluzione corretta: 1) le parti (stazione appaltante e affidatario) sono obbligati ad applicare i compensi previsti nelle linee guida ministeriali 2) le parti hanno facoltà di applicare i compensi previsti nelle linee guida ministeriali ma non sono obbligati [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata Il compenso per i compone...
Il Supporto giuridico del Servizio Contratti Pubblici del MIT con il parere del 17 aprile 2024 n. 2643, ha risposto al seguente quesito: La stazione appaltante nel 2021 ha approvato proprie linee guida per la costituzione di un CCT obbligatorio, definendo anche i compensi per i componenti del collegio, in misura molto inferiore a quanto previsto nel decreto ministeriale che ha poi approvato le linee guida ex art. 6, comma 8 bis DL 76/2020. A seguito della procedura, il collegio si è costituito nel 2023 Si chiede quale sia la soluzione corretta: 1) le parti (stazione appaltante e affidatario) sono obbligati ad applicare i compensi previsti nelle linee guida ministeriali 2) le parti hanno facoltà di applicare i compensi previsti nelle linee guida ministeriali ma non sono obbligati [[CASESTUDY]] Risposta aggiornata Il compenso per i compone...
Nei rapporti con la pubblica amministrazione i certificati e gli atti di notorietà...
Sulla base dell’art. 40, comma 1, del d.P.R. n. 445 del 2000 le certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione sono valide e utilizzabili solo nei rapporti tra privati, in quanto nei rapporti con gli organi della pubblica amministrazione e i gestori di pubblici servizi i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni sostitutive di cui agli articoli 46 e 47. Lo ribadisce, respingendo il ricorso, Tar Sicilia, Catania, Sez. III, 20/04/2024, n. 1477: Con riferimento al requisito della presenza del coordinatore con adeguata esperienza si ha, invece, un mero riferimento alla “richiesta” del “certificato attestante l’anzianità di servizio”, che fa sorgere il dubbio se si estendeva la disciplina prevista per la comprova dell’esecuzione di servizi analoghi e, pertanto, se, in caso di prestazione a favore di soggetti pubblici, poteva amme...
Sulla base dell’art. 40, comma 1, del d.P.R. n. 445 del 2000 le certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione sono valide e utilizzabili solo nei rapporti tra privati, in quanto nei rapporti con gli organi della pubblica amministrazione e i gestori di pubblici servizi i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni sostitutive di cui agli articoli 46 e 47. Lo ribadisce, respingendo il ricorso, Tar Sicilia, Catania, Sez. III, 20/04/2024, n. 1477: Con riferimento al requisito della presenza del coordinatore con adeguata esperienza si ha, invece, un mero riferimento alla “richiesta” del “certificato attestante l’anzianità di servizio”, che fa sorgere il dubbio se si estendeva la disciplina prevista per la comprova dell’esecuzione di servizi analoghi e, pertanto, se, in caso di prestazione a favore di soggetti pubblici, poteva amme...
Pagamento fatture a 120 giorni? No, a 30 giorni. La stazione appaltante non può...
Pagamento fatture a 120 giorni? No, a 30 giorni. La stazione appaltante non può modificare la legge Una stazione appaltante può indicare nel contratto di un appalto di servizi che intende pagare le fatture a centoventi giorni, e non a trenta come stabilito dalla normativa?No, l’autonomia dell’ente non può condurre a discostarsi dalla normativa vigente. Pertanto, vale il termine dei trenta giorni per il pagamento delle fatture, e non 120 giorni. [[CASESTUDY]] Lo ha stabilito Autorità Nazionale Anticorruzione con il Parere di funzione consultiva n.4 - 2024 rispondendo a una richiesta di parere sulla disciplina dei termini di pagamento.L’Anac ha ritenuto che la disciplina di gara nel caso di specie potesse essere eterointegrata dalla normativa di riferimento, processo attraverso cui il riferimento ai “centoventi giorni” di pagamento deve essere inteso quale “trenta gior...
Pagamento fatture a 120 giorni? No, a 30 giorni. La stazione appaltante non può modificare la legge Una stazione appaltante può indicare nel contratto di un appalto di servizi che intende pagare le fatture a centoventi giorni, e non a trenta come stabilito dalla normativa?No, l’autonomia dell’ente non può condurre a discostarsi dalla normativa vigente. Pertanto, vale il termine dei trenta giorni per il pagamento delle fatture, e non 120 giorni. [[CASESTUDY]] Lo ha stabilito Autorità Nazionale Anticorruzione con il Parere di funzione consultiva n.4 - 2024 rispondendo a una richiesta di parere sulla disciplina dei termini di pagamento.L’Anac ha ritenuto che la disciplina di gara nel caso di specie potesse essere eterointegrata dalla normativa di riferimento, processo attraverso cui il riferimento ai “centoventi giorni” di pagamento deve essere inteso quale “trenta gior...
Il “costo medio orario del lavoro” è concetto diverso rispetto ai “trattamenti...
Il Tar Umbria ribadisce la differenza tra costo medio orario del lavoro indicato nelle tabelle ministeriali e i trattamenti salariali minimi inderogabili. Nel respingere ricorso avverso l’esclusione dell’aggiudicataria (per anomalia dell’offerta) Tar Umbria, Sez. I, 19/04/2024, n. 269 ricorda dunque che: [[CASESTUDY]] Giova rammentare la differenza intercorrente tra costo medio orario del lavoro indicato nelle tabelle ministeriale e i trattamenti salariali minimi inderogabili, su cui il Collegio si limita a richiamare quanto sul punto evidenziato dalla giurisprudenza: «occorre infatti distinguere il concetto di “minimi salariali”, indicati nelle apposite tabelle ministeriali (cd. trattamento retributivo minimo), da quello di “costo orario medio del lavoro” risultante dalle tabelle ministeriali. Soltanto per il primo, in caso di sua violazione, vale la sanzione dell’...
Il Tar Umbria ribadisce la differenza tra costo medio orario del lavoro indicato nelle tabelle ministeriali e i trattamenti salariali minimi inderogabili. Nel respingere ricorso avverso l’esclusione dell’aggiudicataria (per anomalia dell’offerta) Tar Umbria, Sez. I, 19/04/2024, n. 269 ricorda dunque che: [[CASESTUDY]] Giova rammentare la differenza intercorrente tra costo medio orario del lavoro indicato nelle tabelle ministeriale e i trattamenti salariali minimi inderogabili, su cui il Collegio si limita a richiamare quanto sul punto evidenziato dalla giurisprudenza: «occorre infatti distinguere il concetto di “minimi salariali”, indicati nelle apposite tabelle ministeriali (cd. trattamento retributivo minimo), da quello di “costo orario medio del lavoro” risultante dalle tabelle ministeriali. Soltanto per il primo, in caso di sua violazione, vale la sanzione dell’...
Incentivi per funzioni tecniche in società in house, Presidente del Consiglio di...
L'Anac con il parere n. 16 del 26 marzo 2024, ha espresso la propria opinione riguardo alla richiesta di chiarimenti presentata da una società in house di una Regione su questioni relative all'incentivo per funzioni tecniche. In premessa, l'Anac ha precisato che la sua competenza non comprende il rilascio di pareri preventivi su atti e provvedimenti delle stazioni appaltanti, né sulla stipula di contratti d'appalto o concessioni. Tuttavia, l'Anac può svolgere attività di vigilanza collaborativa in materia di contratti pubblici. [[CASESTUDY]] La società in house ha sollevato interrogativi riguardanti l'assegnazione dell'incentivo per funzioni tecniche al Presidente del Consiglio di amministrazione (CdA), considerando le specifiche deleghe e funzioni a lui attribuite, in base allo Statuto societario. L'Anac ha evidenziato che le società in house, pur dotate di autonomia giuridica, so...
L'Anac con il parere n. 16 del 26 marzo 2024, ha espresso la propria opinione riguardo alla richiesta di chiarimenti presentata da una società in house di una Regione su questioni relative all'incentivo per funzioni tecniche. In premessa, l'Anac ha precisato che la sua competenza non comprende il rilascio di pareri preventivi su atti e provvedimenti delle stazioni appaltanti, né sulla stipula di contratti d'appalto o concessioni. Tuttavia, l'Anac può svolgere attività di vigilanza collaborativa in materia di contratti pubblici. [[CASESTUDY]] La società in house ha sollevato interrogativi riguardanti l'assegnazione dell'incentivo per funzioni tecniche al Presidente del Consiglio di amministrazione (CdA), considerando le specifiche deleghe e funzioni a lui attribuite, in base allo Statuto societario. L'Anac ha evidenziato che le società in house, pur dotate di autonomia giuridica, so...
Consulenze dei Pm ai dipendenti della PA: non c’è obbligo di pubblicazione, ma...
Consulenze dei Pm ai dipendenti della Pubblica amministrazione Non c’è obbligo di pubblicazione, ma sarebbe utile Se un Pubblico ministero nell’ambito di un procedimento penale affida consulenze tecniche a dipendenti della Pubblica Amministrazione (Forze di Polizia, professori universitari, eccetera), deve darne comunicazione pubblica? O la riservatezza delle indagini mal si concilia con gli obblighi di trasparenza del decreto 33/2013? E’ quanto richiesto ad Anac da una Procura del Centro Italia. Con Atto del Presidente del 10 aprile 2024, l’Autorità ha ritenuto non applicabili gli obblighi di pubblicazione ai sensi del decreto 33/2013 a tale tipologia di incarichi. Sarebbe però auspicabile effettuare una qualche forma di trasparenza. La richiesta di parere nasce dal fatto che frequentemente le procure affidano incarichi di consulenza a periti e consulenti tecnici,...
Consulenze dei Pm ai dipendenti della Pubblica amministrazione Non c’è obbligo di pubblicazione, ma sarebbe utile Se un Pubblico ministero nell’ambito di un procedimento penale affida consulenze tecniche a dipendenti della Pubblica Amministrazione (Forze di Polizia, professori universitari, eccetera), deve darne comunicazione pubblica? O la riservatezza delle indagini mal si concilia con gli obblighi di trasparenza del decreto 33/2013? E’ quanto richiesto ad Anac da una Procura del Centro Italia. Con Atto del Presidente del 10 aprile 2024, l’Autorità ha ritenuto non applicabili gli obblighi di pubblicazione ai sensi del decreto 33/2013 a tale tipologia di incarichi. Sarebbe però auspicabile effettuare una qualche forma di trasparenza. La richiesta di parere nasce dal fatto che frequentemente le procure affidano incarichi di consulenza a periti e consulenti tecnici,...
Il divieto di commistione tra offerta tecnica e offerta economica non va inteso in...
Il divieto di commistione tra offerta tecnica e offerta economica non va inteso in senso assoluto. Lo ribadisce il Tar Calabria respingendo il ricorso avverso l’aggiudicazione. Questo quanto stabilito da Tar Calabria, Catanzaro, Sez. I, 18/04/2024, n. 633: 10.4- Osserva la giurisprudenza da ritenersi oramai consolidata che “In linea generale, nel ricostruire la portata del divieto di commistione tra offerta tecnica e offerta economica, è stato chiarito anche recentemente (Cons. Stato, sez. V, 24 ottobre 2022, n. 9047) che – al fine di accertare la violazione del divieto – occorre verificare in concreto se l’anticipazione di alcuni elementi economici comporti la possibilità di individuare l’offerta economica complessiva dell’offerente. Il divieto, infatti, non va inteso in senso assoluto, dovendosi invece fare riferimento al parametro di giudizio costituit...
Il divieto di commistione tra offerta tecnica e offerta economica non va inteso in senso assoluto. Lo ribadisce il Tar Calabria respingendo il ricorso avverso l’aggiudicazione. Questo quanto stabilito da Tar Calabria, Catanzaro, Sez. I, 18/04/2024, n. 633: 10.4- Osserva la giurisprudenza da ritenersi oramai consolidata che “In linea generale, nel ricostruire la portata del divieto di commistione tra offerta tecnica e offerta economica, è stato chiarito anche recentemente (Cons. Stato, sez. V, 24 ottobre 2022, n. 9047) che – al fine di accertare la violazione del divieto – occorre verificare in concreto se l’anticipazione di alcuni elementi economici comporti la possibilità di individuare l’offerta economica complessiva dell’offerente. Il divieto, infatti, non va inteso in senso assoluto, dovendosi invece fare riferimento al parametro di giudizio costituit...
Difetto di qualificazione in gara lavori: anche importi infinitesimali comportano...
Un operatore economico è escluso da una procedura di gara in quanto ha indicato per la categoria prevalente OS21 sia la quota di partecipazione al raggruppamento che la quota di esecuzione assunta superiore alla qualificazione dalla medesima posseduta. Ed infatti è stata indicata una percentuale pari al 57,05 della prevalente, ovvero euro 4.200.594,58, quando detto operatore possedeva la classifica IVbis, che con il beneficio del quinto legittima l’esecuzione di lavori sino a euro 4.200.00,00. [[CASESTUDY]] L’offerente ricorre, sostenendo di essere incorso in mero errore materiale, imputabile all’utilizzo del foglio di calcolo elettronico in formato Excel, che avrebbe automaticamente arrotondato la percentuale effettivamente voluta del 57,04% al decimale superiore, tramutandola nella percentuale del 57,05%, ed invocando il soccorso istruttorio per la modifica delle percentuali. T...
Un operatore economico è escluso da una procedura di gara in quanto ha indicato per la categoria prevalente OS21 sia la quota di partecipazione al raggruppamento che la quota di esecuzione assunta superiore alla qualificazione dalla medesima posseduta. Ed infatti è stata indicata una percentuale pari al 57,05 della prevalente, ovvero euro 4.200.594,58, quando detto operatore possedeva la classifica IVbis, che con il beneficio del quinto legittima l’esecuzione di lavori sino a euro 4.200.00,00. [[CASESTUDY]] L’offerente ricorre, sostenendo di essere incorso in mero errore materiale, imputabile all’utilizzo del foglio di calcolo elettronico in formato Excel, che avrebbe automaticamente arrotondato la percentuale effettivamente voluta del 57,04% al decimale superiore, tramutandola nella percentuale del 57,05%, ed invocando il soccorso istruttorio per la modifica delle percentuali. T...
Appalto di servizi ante d.l. 4/2022, no a revisione prezzi se non prevista nel disciplinare...
Appalto di servizi indetto prima del d.l. 4/2022, non consentita la revisione dei prezzi se non prevista nel disciplinare di gara Negli appalti di servizi indetti prima del d.l. 4/2022 non è consentita la revisione dei prezzi contrattuali se il disciplinare di gara non ha previsto clausole di revisione. Per i servizi, infatti, non trovano applicazione le disposizioni emergenziali che il Codice degli Contratti Pubblici ha riferito esclusivamente agli appalti di lavori.Lo ha ribadito Anac con parere di funzione consultiva n. 14 del 20 marzo 2024. [[CASESTUDY]] L'analisi dell'Autorità Intervenendo su una procedura aperta per l’affidamento del servizio di ristorazione in un presidio territoriale di città metropolitana, Anac ha chiarito che non è possibile una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, con revisione in aumento dei costi del singolo pasto come richiesto dall’i...
Appalto di servizi indetto prima del d.l. 4/2022, non consentita la revisione dei prezzi se non prevista nel disciplinare di gara Negli appalti di servizi indetti prima del d.l. 4/2022 non è consentita la revisione dei prezzi contrattuali se il disciplinare di gara non ha previsto clausole di revisione. Per i servizi, infatti, non trovano applicazione le disposizioni emergenziali che il Codice degli Contratti Pubblici ha riferito esclusivamente agli appalti di lavori.Lo ha ribadito Anac con parere di funzione consultiva n. 14 del 20 marzo 2024. [[CASESTUDY]] L'analisi dell'Autorità Intervenendo su una procedura aperta per l’affidamento del servizio di ristorazione in un presidio territoriale di città metropolitana, Anac ha chiarito che non è possibile una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, con revisione in aumento dei costi del singolo pasto come richiesto dall’i...
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Stazioni appaltanti qualificate: 4.282. Amministrazioni convenzionate a centrali di committenza: 8.630 Sono 4.282 le stazioni appaltanti qualificate al primo aprile 2024. Di queste 533 sono centrali di committenza, ossia enti strutturati che gestiscono gare d’appalto per amministrazioni più piccole, o non qualificate. Le amministrazioni convenzionate a centrali di committenza, ad aprile 2024, sono 8.630, garantendo quindi una piena operatività del sistema. Tra le stazioni appaltanti qualificate, ben 1.927 raggiungono il livello massimo di punteggio (L1), ossia possono disporre gare per lavori senza limiti di importo. Per il settore dei servizi e forniture le stazioni appaltanti qualificate al livello massimo SF1 sono 2.517. [[CASESTUDY]] Sono questi alcuni dati che spiccano del Rapporto Anac sulle stazioni appaltanti qualificate, dopo i primi tre mesi di entrata in piena operati...
Stazioni appaltanti qualificate: 4.282. Amministrazioni convenzionate a centrali di committenza: 8.630 Sono 4.282 le stazioni appaltanti qualificate al primo aprile 2024. Di queste 533 sono centrali di committenza, ossia enti strutturati che gestiscono gare d’appalto per amministrazioni più piccole, o non qualificate. Le amministrazioni convenzionate a centrali di committenza, ad aprile 2024, sono 8.630, garantendo quindi una piena operatività del sistema. Tra le stazioni appaltanti qualificate, ben 1.927 raggiungono il livello massimo di punteggio (L1), ossia possono disporre gare per lavori senza limiti di importo. Per il settore dei servizi e forniture le stazioni appaltanti qualificate al livello massimo SF1 sono 2.517. [[CASESTUDY]] Sono questi alcuni dati che spiccano del Rapporto Anac sulle stazioni appaltanti qualificate, dopo i primi tre mesi di entrata in piena operati...